Storie di ciclismo ignorante – “Nairo ci rende fieri di essere colombiani”

Lo incontro a Roma, Rione Monti. Mi avvicina per avere indicazioni stradali in un italiano stentato, qualche incomprensione iniziale, poi iniziamo a capirci. Io e i miei amici stiamo andando nella stessa direzione e decidiamo di accompagnarlo.

Si chiama Carlos, ha 27 anni ed è un violinista diretto a Barcellona dove dovrà esibirsi come artista di strada. È colombiano.

Da buon ciclista ignorante quale sono, appena avuta questa notizia esco timidamente dal guscio della timidezza e col mio spagnolo scolastico mi lancio in un “quindi devi essere un tifoso di Nairo…” temendo seriamente una risposta tipo “Non so chi sia”. Ma lo guardo in faccia e passa ogni dubbio: gli occhi gli si illuminano ed il viso gli si riempie di un sorriso che sembra unire le due orecchie, “conoces NairoMaaaaaaaan?!” Grida attirando l’attenzione dei passanti, rispondo di sì e lui, come se non aspettasse altro, si lancia ne “L’elogio del NairoMan”.

“Sai, Nairo in Colombia non è solo un ciclista, per noi è un eroe nazionale, un esempio per i più piccoli. È la testimonianza del fatto che con l’impegno puoi arrivare dovunque.”

“Anche perché lui era molto povero…”

Stronzate!! Lui si infuria ogni volta che qualcuno tira fuori questa storia. Se la sono inventata i giornalisti per creare il personaggio da vendere in Europa. Sì, magari rispetto agli standard europei era molto povero, ma lì in Colombia la sua famiglia era benestante, i suoi genitori lavoravanoe, riuscivano a mandarlo a scuola e a sostenerlo senza fargli mancare nulla.

Col successo che ha avuto ha contribuito a far crescere il movimento ciclistico in Colombia ed è riuscito ad invogliare centinaia di bambini a salire in bici. È un esempio per tutti, come lo è stato Armstrong dopo il tumore…”

“Ma Armstrong era dopato…” lo provoco.

“No, Nairo non lo farebbe mai, è un ragazzo umile e leale, sa che una cosa del genere non sarebbe un tradimento solo per compagni di squadra e amici, sarebbe un tradimento per un’intera nazione. Il suo unico doping si chiama panela, è un dolce tipico colombiano con moltissime calorie, è da lì che prende tutte le energie. Con la sua umiltà ha dato l’esempio a migliaia di bambini e ragazzi in tutto il Sudamerica, Nairo non è un ciclista, è un esempio da seguire

Nairo è un campione vero, Nairo ci rende fieri di essere colombiani”.