Pagellone Doha 2016

Brian Cookson: 2-; Il boss dell’UCI si becca fiumi di critiche per aver venduto il mondiale ad un paese senza cultura ciclistica come il Qatar, ma è il primo a subire le conseguenze di questa scelta. Dopo una settimana sta ancora provando a spiegare all’emiro cosa sia una bicicletta. 

Peter Sagan: 10; terzo nella storia a fare doppietta al mondiale e primo (per ovvie ragioni) a chiudere il tris mondiale-europeo-mondiale. Sfiora l’incidente diplomatico quando all’emiro che lo premia chiede dove fossero finite vallette e bottiglie di champagne. “Se l’è prese Pozzato” la risposta secca. BOMBER

Arnaud Demare: sv; quando sei uno dei favoriti giochi a nasconderti. Ecco. Lo stanno ancora cercando. LOST

Tom Leezer: 8-; “e questo chi cazzo è?” ci siamo chiesti in coro quando ai meno due è uscito dal gruppo come un missile. Ripreso in vista del traguardo gli va riconosciuto che è arrivato a trecento metri dal commettere la più grande rapina della storia del ciclismo. FAGIANO

Greipel – Kittel: 3; i giganti di ghiaccio erano tra i favoriti assoluti ma solo Greipel arriva al traguardo e becca cinque minuti dai primi. Si sciolgono al sole. PUPAZZI DI NEVE

Myagmarsuren Baasankhuu – Bonaventure Uwizeyimana: 10; ci chiedevamo chi tra il mongolo e l’eritreo meritasse il premio “cognome ignorante“. Poi abbiamo scoperto il cinese BURR HO ed abbiamo trovato la risposta.

John Degenkolb: 8; vince il No-bel per l’ignoranza quando, dopo cinquanta volte che Debusschere andava a rompere i cambi, si gira e con un delicato “oggi hai rotto cambi e coglioni” gli svuota addosso la borraccia. Lotta fino alla fine. RISSOSO

Keisse – Debusschere: 9.5; rimangono nel secondo gruppo e tirano su un catenaccio perfetto per non far rientrare i francesi e i tedeschi nel gruppo Boonen. Ci riescono alla grande. MALDINI E BARESI

I cammelli: 10; nonostante siano i veri eroi di questo mondiale si beccano lo stesso numero di inquadrature di Demare: nessuna.

Niki Terpstra: 5.5; prova l’azione da finisseur. Rimbalza dopo tre metri. YO YO

Tom Boonen: 9; va un attimo in crisi quando all’imbocco del deserto inizia a vedere polvere bianca ovunque, si tranquillizza solo quando gli spiegano che in realtà è sabbia.  “Il deserto farà danni” ed il deserto crea il delirio. “Mi giocherò le mie carte” e a 36 anni chiude terzo. PROFETA

Kanstantsin Siutsou: 7; il bielorusso si spreme nel deserto e arrivato a Doha si ritira per il consueto giro di scippo in mezzo al pubblico. Grave delusione quando scopre che il pubblico… non c’è. Torna in albergo e si dà alla vodka. SPACO BOTILIA

Nacer Bouhanni: 4.5; “oggi ho i pugni caldi” dichiara in partenza. Perde l’attimo nell’unico momento della gara in cui avrebbe potuto dire la sua: la rissa tra Degenkolb e Debusschere. BOXEUR

Davide Cassani: 7.5; viste le critiche che sistematicamente gli piovono addosso a prescindere dal risultato, ha deciso che dal prossimo mondiale la tattica la farà scegliere al pubblico attraverso il mezzo democratico preferito dagli italiani indivanati: IL TELEVOTO.

Berhane – Roth – Dougall – Ait El Abdia: 8; fuggitivi della prima ora, riescono a scroccare un passaggio al gruppo dei migliori. Portare Eritrea, Canada, Sudafrica e Marocco al 13°, 15°, 18° e 22° posto per loro è già un grande risultato. BLA BLA BIKE

Mark Cavendish: 6.5; secondo alle olimpiadi, secondo ai mondiali. SAGANITE

Max Richeze: 5-; il Maradona dei pedali era in giornata di grazia. Era riuscito anche a battezzare la ruota buona, quella di Cavendish, peccato che mancassero ancora 200km. FRETTOLOSO

Daniele Bennati: 7; è l’unico tra gli azzurri ad avere nelle corde la stoccata dell’ultimo chilometro, ma si spreme nel circuito e non ne ha nel finale. MALEDETTO ALTRUISMO

Fernando Gaviria: sv; fosse rimasto nel primo gruppo  probabilmente avremmo un campione del mondo diverso, ma se hai le gambe e non hai la testa difficilmente riesci a vincere. Con la cappellata nel deserto si gioca tutto. IMMATURO

Beppe Conti: sv; neanche il tempo di guardare la premiazione e subito riparte con la storia di naturalizzare Sagan facendolo diventare “il veneto Pietro Sagan”. Daje Pe’, cambiamo disco. PIETRO CONTI

Sonny Colbrelli: 5; “mi sono addormentato nel momento peggiore”. ONESTO

Guarnieri – Nizzolo: 7.5; riescono a mettere su una volata perfetta,  ma quando accanto hai dei mostri sacri la perfezione non basta. UMANI

Alexander Kristoff: 4-; se in un gruppetto ci sono sei velocisti lui chiude settimo. DEPRESSO

Greg Van Avermaet: 6; vince a Rio su un percorso non adatto a lui e dopo essersi ritrovato nel gruppo di testa gli viene l’idea di uccellare anche il mondiale. NON È SEMPRE PASQUA

Micheal Matthews: 6; quando parte battuto… lo battono. MICHEAL NA GIOIA